venerdì 29 ottobre 2010

Nel Castello di Gradara…. con Paolo e Francesca

Mentre tutto il mondo festeggia Halloween (una festa che, non me ne vogliate, non amo molto perché non fa parte della nostra tradizione italiana), io preferisco raccontarvi una storia che vi aiuti a fare un viaggio nel tempo... una storia molto antica e alla quale mi sono ispirata per la creazione del mio libricino sempre in scala 1:12... una storia vera e tutta italiana.
Prima però vi darò solo qualche notizia sul Libro che è stato per me una fonte d'ispirazione e la cui riproduzione in miniatura ha dato vita ad una edizione molto personalizzata. Si tratta della Tragedia in 5 atti di "Francesca da Rimini" scritta da uno dei nostri maggiori poeti italiani: Gabriele D’Annunzio. Questo è quello che ne è venuto fuori...

Da Le mie Miniature

La prima copertina l'ho creata io utilizzando vecchi manifesti delle rappresentazioni teatrali della tragedia...

Da Le mie Miniature

Mentre quella che segue riproduce fedelmente l'edizione del 1940 del Vittoriale degli Italiani.

Da Le mie Miniature

Questo libro fu dedicato da Gabriele D'Annunzio a colei che lo interpretò sul palcoscenico... la divina Eleonora Duse. Un personaggio che sto imparando a conoscere dalle mie ricerche e alla quale dedicherò il prossimo giveaway e una collezione di miniature che mi sta appassionando sempre di più. Spero di renderle onore per quanto possibile.

Da Le mie Miniature

Citando un po' le parole di quell'articolo (non me ne voglia l’autore che purtroppo non so chi sia), e intervallandolo con pareri miei personali, vorrei sfogliare insieme a voi le pagine di questo libro. Per la versione inglese e spagnola ho utilizzato in parte alcuni articoli le cui fonti sono specificate con i relativi link alla fine del post per rispettare il copyright degli autori.

Ecco a voi la Storia di Paolo e Francesca:

Da Le mie Miniature

"C'era una volta una nobile fanciulla di nome Francesca…" inizia così un articolo sul sito del Castello di Gradara, nel quale si narra la loro triste vicenda. Una storia vera e non solo "romantica" come ripete più volte l’articolo. Una storia narrata in tutta la sua bellezza da Dante Alighieri nella Divina Commedia (Inferno, Canto V). Dante fa parlare i protagonisti stessi e li rende "vivi" catturando subito l’attenzione di chi legge rendendolo partecipe delle sfortunate vicende di questi amanti.

The tragic lovers Paolo and Francesca appear in the Renaissance poet Dante Alighieri's (1265-1321) masterwork "La Divinia Commedia" (The Divine Comedy). Paolo & Francesca were historical contemporaries of Dante Alighieri.
Virgil and Dante enter the Second Circle, which begins the torments of Hell. The Poets find themselves on a dark ledge wept by a great whirlwind, which spins within it the souls of the Carnal. The souls of the Carnal are those who betrayed reason to their appetites. The sinners of the second circle are the Carnals; those whose sins are of Incontinence. Incontinence is the sin of the She-Wolf; sins by excess of sexual passion. The punishment of the Carnal is they are whirled and buffeted endlessly through the murky air. Paolo and Francesca pause from their eternal flight to come to Dante, and Francesca tells their history while Paolo weeps by her side.


La historia de Paolo y Francesca es quizá uno de los pasajes más memorables de toda la obra del Dante, la Divina Comedia. Es en el canto V del Inferno, donde el Dante nos trae esta historia, la de un amor que trasciende los umbrales de la muerte. Los amantes continúan juntos en el círculo de los lujuriosos, el castigo les ha llegado, pero el amor perdura en los infiernos, y si hay amor, el infierno ya no es tan infierno.
Es Francesca quien cuenta al Dante su historia, al entrar este en el Segundo Círculo del infierno. "Francesca, tus tormentos me arrancas lágrimas de tristeza y de compasión." le dice el Dante. Lo interesante, es que Francesca cuenta al Dante su historia de amor.
Ahora bien, ¿quiénes son Paolo y Francesca? Intentaré responder esa pregunta de la manera más corta posible.


Francesca da Polenta era figlia di Guido Minore Signore di Ravenna e Cervia e lì viveva tranquilla e serena la sua fanciullezza, sperando che il padre le trovasse uno sposo gradevole e gentile.
Siamo nel 1275 e Guido da Polenta decise di dare la mano di sua figlia a Giovanni Malatesta (detto Gianciotto = Johannes Zoctus = Giovanni lo zoppo) che lo aveva aiutato a cacciare i Traversari, suoi nemici ma che di certo non era una bellezza…

Francesca's father, Guido da Polenta, lord of Ravenna had waged a long war with Malatesta, lord of Rimini. Finally peace was made through intermediaries, and to make it more firm, they decided to cement it with a marriage. Guido would give his beautiful young daughter Francesca in marriage to Gianciotto, eldest son of Malatesta, called Giovannie the Lame. Though Gianciotto was very capable and expected to become ruler when his father died, he was ugly and deformed. Guido's friends informed him that if Francesca sees Gianciotto before the marriage, she would never go through with it.

Francesca da Rimini, o da Polenta, fue una noble italiana que Nació en Rávena en 1255 y murió en Gradara en 1285. Era hija de Guido da Polenta, gobernante de Rávena. El por razones económicas casó a su hija Francesca con Giovanni Malatesta (Gianciotto para los amigos), heredero de Malatesta da Verucchio, señor de Rimini. Gianciotto era un hombre deformado por una horrible joroba, y el padre de Francesca sabía que su hija se negaría a casarse con él, por lo que el padre envió a Paolo Malatesta, hermano de Gianciotto, a pedir la mano de Francesca.


Da Le mie Miniature

Per evitare il possibile rifiuto da parte della giovane Francesca i potenti signori di Rimini e Ravenna tramarono l’inganno.
Mandarono a Ravenna Paolo il Bello "piacevole uomo e costumato molto", fratello di Gianciotto. Francesca aveva visto che era un giovane di bell’aspetto e le piacque subito, accettò quindi con gioia di sposarlo. Il giorno delle nozze, senza alcun dubbio, pronunciò felice il suo "sì" senza sapere che Paolo la sposava "artificiosamente" per procura ossia a nome e per conto del fratello Gianciotto. "…non s’avvide prima dell’inganno, che essa vide la mattina seguente al dì delle nozze levare da lato a sè Gianciotto…" Pensate alla sua disperazione!
Ma ben presto si rassegnò, ebbe una figlia che chiamò Concordia, come la suocera, e cercava di allietare come poteva le sue tristi giornate.

So they sent Gianciotto's younger brother Paolo to Ravenna with a full mandate to marry Francesca in Gianciotto's name. Paolo was a handsome, pleasing, very courteous man, and Francesca fell in love the moment she saw him. The deceptive marriage contract was made, and Francesca went to Rimini. She was not aware of the deception until the morning after the wedding day, when she saw Gianciotto getting up from beside her. When she realized she had been fooled, she became furious.

Francesca, al ver a Paolo, hombre galante y buen mozo, creyó que era su futuro esposo, por lo cual, Francesca aceptó de buen grado de casarse. Las bodas se realizaron así a través de Paolo. Francesca se enamoró de Paolo a primera vista y no tuvo conocimiento del engaño hasta la mañana después del día de la boda y se dio cuenta de la maniobra de la cual habia sido víctima.


Paolo, che aveva possedimenti nei pressi di Gradara, sovente faceva visita alla cognata e forse si rammaricava di essersi prestato all’inganno! Giorno dopo giorno i due ragazzi si innamorarono ma la storia non racconta se qualcosa successe effettivamente tra di loro e questa è una mia considerazione personale. Comunque, nella Divina Commedia è Francesca stessa a raccontare a Dante il momento più intenso e drammatico della sua vicenda. Mentre leggevano insieme il libro che narrava l’amore di Ginevra (sposa di Re Artù) e di Lancillotto, l’emozione fa impallidire i loro volti ma tuttavia non trovano il coraggio di rivelare il loro amore fino al momento del bacio fra Lancillotto e Ginevra. Allora Paolo, tremante, bacia Francesca, segnando così il loro destino di passione e di morte.
Uno dei fratelli o dei servitori (non l'ho mai capito), Malatestino dell’Occhio, così chiamato perché aveva un occhio solo "ma da quell’uno vedeva fin troppo bene", spiando, s’accorse degli incontri segreti tra Paolo e Francesca. Ed eccoci all’epilogo della nostra storia: un giorno del settembre 1289, Paolo passò per una delle sue solite visite e qualcuno (forse Malatestino "quel traditor") avvisò Gianciotto.

In any case, the feelings of Paolo and Francesca for each other were still very much alive when Gianciotto went off to a nearby town on business. They were seduced by reading the story of Lancelot and Guinevere, and with almost no fear of suspicion, they became intimate.

Parece que Malatestino dell’Occhio, servidor de Gianciotto sospechó que algo pasaba entre Paolo y su cuñada, por lo que lo envió a aquél con su esposa a un castillo alejado. Sin embargo, Paolo estaba enamorado, por lo que la distancia y el encierro no hacían más que incrementar sus deseos de ver a la mujer amada. Así que, con cualquier excusa, fue a la casa de su padre.


Quest’ultimo che ogni mattina partiva per Pesaro ad espletare la sua carica di Podestà, per far ritorno a tarda sera, finse di partire ma rientrò da un passaggio segreto e… mentre leggevano estasiati la storia di Lancillotto e Ginevra, "come amor li strinse" si diedero un casto bacio (questo è quello che Dante fa dire a Francesca!) proprio in quell’istante Gianciotto aprì la porta e li sorprese. Accecato dalla gelosia estrasse la spada, Paolo cercò di salvarsi passando dalla botola che si trovava vicino alla porta ma, si dice, che il vestito gli si impigliasse in un chiodo, dovette tornare indietro e, mentre Gianciotto lo stava per passare a fil di spada, Francesca gli si parò dinnanzi per salvarlo ma… Gianciotto li finì entrambi. Mi dispiace dirlo ma Paolo non ha fatto una bella figura!!

Malatestino dell’Occhio, Gianciotto's servant, found them out, and told his master all he knew. Gianciotto returned secretly to Rimini and went to Francesca's room. Since it was bolted from within, he shouted to her and pushed against the door. Paolo and Francesca recognized his voice, and Paolo pointed to a trapdoor that led to a room below. He told Francesca to go open the door as he planned his escape. As he jumped through, a fold of his jacket got caught on a piece of iron attached to the wood. Francesca had already opened the door for Gianciotto, thinking she would be able to make excuses, now that Paolo was gone. When Gianciotto entered and noticed Paolo caught by his jacket. He ran, rapier in hand, to kill him. Seeing this, Francesca quickly ran between them, to try to prevent it. But Gianciotto's rapier was already on its way down. Before reaching Paolo, the blade passed through Francesca's bosom. Gianciotto, completely beside himself because of this accident— for he loved the woman more than himself— withdrew the blade, struck Paolo again, and killed him. Leaving them both dead, he left, and returned to his duties. The next morning, amidst much weeping, the two lovers were buried in the same tomb.

Un día mientras Francesca estaba sentada en el jardín leyendo las aventuras de Lanzarote del Lago (Sir Lancelot) y Paolo la acompañaba, en el libro Lanzarote besa a Ginebra. Los dos amantes que leían se besan y unieron sus almas en el famoso beso tan bellamente descrito. Con tanta mala suerte que el Gianciotto, avisado por su servidor Malatestino dell'Occhio, regresó inmediatamente y pasó por una puerta secreta. Los sorprendió y desenvainando su espada les mató a los dos... juntos. Francesca para proteger su amado se puso delante y la espada atravesó los dos....
El final de la historia es trágico, pero lleva tal vez a una reflexión: si Paolo y Francesca se amaban y están juntos en el infierno, ¿están realmente en el infierno?, pues ellos estarán juntos por toda la Eternidad. Lo dejo a tu libre opinión

Dante mette gli sventurati amanti all’inferno perché macchiati di un peccato gravissimo, ma li fa vagare assieme: oltre la pena, che non abbiano anche quella della solitudine eterna. "…io venni men così com’io morisse; e caddi come corpo morto cade".


Nel corso dei secoli poeti, musicisti, letterati, pittori e scultori si sono ispirati alla tragedia di Paolo e Francesca (da Pellico a D’Annunzio, da Zandonai a Scheffer, ecc.) ed ancor oggi la loro storia d’amore, avvolta in un alone di mistero, affascina migliaia di persone.


«Amor, ch'al cor gentil ratto s’apprende,
prese costui de la bella persona
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m’offende.
Amor, ch’a nullo amato amar perdona,
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m'abbandona.
Amor condusse noi ad una morte.
Caina attende chi a vita ci spense»
(Inferno V, 100-107)


Fonti per l'italiano:
http://www.gradara.org/

English Sources:

Fuentes Españolas
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